Ciao amici,
curiose o
maldestri che siete finiti per sbaglio su questa pagina ,
inizio a scrivere questa newsletter soprattutto come una sfida personale. Quindi, se vi aspettate grandi saggi e segreti oscuri… siete nel posto sbagliato. Mentre digito i tasti per questa prima Newsletter mi trovo a Font-Romeu, un meraviglioso paesino sui Pirenei a 1800m s.l.m. per un campo d’allenamento in altura e, come succede spesso in queste occasioni, ho tanto tempo da trascorrere in mezzo alla natura e per riflettere. Sarà forse l’aria più rarefatta, ma tra un allenamento e l’altro mi ricordo che ormai da qualche settimana nella mia testa balena l’idea di scrivere una newsletter…
MA PERCHÉ?
Perché fondamentalmente mi piacciono le storie, soprattutto quelle che fanno luccicare gli occhi.
Perché mi piace ascoltare le esperienze vissute dalle persone, quelle che possono cambiare la vita.
Perché mi piace la possibilità di dare voce alle emozioni, alla loro autenticità.
Tutti noi abbiamo attraversato momenti che in qualche modo hanno determinato le nostre giornate, che ci hanno reso le persone che siamo. Ci sono storie che ci piace raccontare e che in qualche modo possono ispirare, anche solo una nicchia di appassionati lettori.
E serviva proprio una NEWSLETTER per farlo?
SPOILER: A me SÌ!
Da bambina trascorrevo intere giornate a leggere sui giornali cartacei (Ma quanto è buono il profumo del giornale stampato?), a tagliuzzare gli articoli che più mi piacevano e a collezionarli minuziosamente in uno o più raccoglitori. Amavo scrivere sul mio diario segreto da nascondere in camera, ben lontano da occhi indiscreti. Però, il trascorrere degli anni ha portato il quasi inevitabile spostamento al digitale e, a volte, mi rendo conto di quanto scrivere sulla carta richiedesse più attenzione alla calligrafia, al non commettere errori e quindi anche più concentrazione. Ogni messaggio era estremamente personalizzato per stile di scrittura e pensiero. Oggi, sbagli a digitare, CANC ti aspetta in alto a destra sulla tastiera. Scrivi DOCCIE perché non ricordi che non ci vuole la I… ci pensa il software a sottolinearti la parola in rosso e a suggerirti la correzione.
Quindi, sulla base di questo discorso da signora dai capelli bianchi e spenti, mi sono chiesta: “Ma so davvero ancora scrivere?”.
E la risposta è stata: “Voglio scoprirlo!”.
Certo, questo non è un foglio di carta e io non ho una penna in mano, ma vorrei affrontare questa sfida, vedere come può aiutarmi e se riuscirò a mantenere una certa cadenza e un certo interesse verso chi decide di iscriversi e trovarmi nella sua casella di posta ogni due settimane.
A proposito, se non lo hai ancora fatto…
Sarà proprio un learning by doing… per cui abbiate pietà di me :)
Questa è la prima sfida… e la seconda qual è?
Andare contro quella che è la mia personalità: a volte ho paura di credere in un progetto tutto mio, in cui mi espongo in prima persona. Il paradosso è che ritengo che nel mondo della comunicazione (che se non fosse chiaro mi piace molto), questa capacità di esporsi sia fondamentale, soprattutto quando quello che fai può avere due effetti: strappare un sorriso e creare empatia.
SI BRAVA EMMA TANTE BELLE PAROLE… MA IN CONCRETO COSA FAI?
Raccolgo storie sotto forma di testimonianze, notizie, video, podcast… Ambiti diversi, personaggi diversi. Un solo comune denominatore: emozioni positive e autenticità.
Di tragedie, catastrofi e criminalità se ne sentono abbastanza. Lascio fare agli altri.
Io voglio raccontare spaccati di vita felice, esperienze indimenticabili, lacrime di gioia e semplici avvenimenti che ci strappano un sorriso. In quest’era di ricerca della perfezione, dell’apporre 2489 effetti per ritoccare la foto migliore… cerchiamo un po’ di sana genuinità, lasciamoci andare alle emozioni e permettiamoci di essere imperfetti. E in primo luogo lo dico a me…
ANCORA UNA PICCOLA CHICCA…
Il 23 marzo scorso ho partecipato al Digital Journalism Fest, un evento organizzato a Milano da Francesco Oggiano che, in questo momento, rappresenta per me uno dei punti saldi dell’informazione. È stata una giornata dannatamente bella in cui si sono toccati tutti i temi della comunicazione digitale moderna e, tra i vari interventi, è stato invitato Nicolas Lozito, giornalista de La Stampa e autore della newsletter “Il colore verde”. Il suo contributo, visibile qui, è stata la sintesi perfetta del prezioso valore della newsletter : un BIGLIETTO DA VISITA per l’autore e un’enorme dose di FIDUCIA riposta da parte di chi legge.
Quindi vorrei provare a creare un mio biglietto da visita diverso da quello che è la mia pagina di LinkedIn e, perché no, incuriosire e appassionare qualcuno di voi.
Prima di salutarti…due parole su di me
La prima storia che voglio raccontare non è certo la mia e, anche se probabilmente sai già qualcosa su di me, un breve paragrafo lo vorrei dedicare a raccontarti chi sono.
Nasco in Svizzera, ma vivo in Italia. Da piccola sognavo di diventare una giornalista sportiva e a volte ci credo ancora (non sarà un caso se racconterò tante storie di sport in questa newsletter). Nonostante la passione per le parole, decido di laurearmi in economia e marketing. Ho vissuto per circa un anno a Berlino per completare un Master lì e sono innamorata di questa città. Da quando ho nove anni pratico atletica. Non sono mai stata un fenomeno, ma questo sport mi ha insegnato molto più di qualunque altro corso di formazione. Mi ritengo un po’ testarda e a tratti fin troppo emotiva . Amo i viaggi, le amicizie e tutti quei momenti che mi fanno dimenticare di avere uno smartphone in tasca.
Vuoi sapere qualcosa in più? Ho una sezione Chi sono.
Io ho voglia di cominciare.
A presto!
Emmina
P.S. ah il titolo… Ci ho pensato a lungo e alla fine la scelta è ricaduta proprio su “The One where everybody tells a story”. Non ritengo sia il titolo più congeniale, ma non sono riuscita a resistere… Tra le mie passioni ce ne è una di cui sono particolarmente orgogliosa: la serie TV “Friends”! Se non sei familiare a questo capolavoro, dai un’occhiata ai titoli in lingua inglese… e tutto sarà più chiaro.
UN LIBRO PER TE
Alla fine di ogni puntata chiederò al protagonista di consigliare un libro che lo ha colpito particolarmente e che sfoglia sempre volentieri.
Per oggi tocca a me. Ne ho tanti, ma questo al momento rimane il mio preferito!
Il titolo parla da sé. L’ho sottolineato e ci ho preso qualche appunto. A volte lo porto anche alle gare per leggere qualche passaggio prima di entrare in pista.
LAS CHOCOAVENTURAS
Questa è una sezione BONUS che potresti trovare ogni tanto.
Questo termine spagnolo me lo ha insegnato una mia cara amica colombiana. È una parola che definisce racconti, storie o aneddoti di carattere burlesco che riguardano la quotidianità.
Le Chocoaventuras non riguardano direttamente il protagonista ma sono tratti dalla mia esperienza personale o da notizie di cui sento o leggo.
Per questa settimana ho deciso di proporti le seguenti:
Ho scoperto che ci sono persone che mangiano i kiwi con la pelle.
Ecco il dibattito a cui ho assistito:N: Sapete che si possono magiare i kiwi con la pelle?
P: Ma no.. ci sono i peli sopra!
N: Sí, ma pochi. Anche le fragole li hanno e li mangi senza accorgerti…
N ha continuato a mangiare i kiwi con la buccia. P è ancora scettico e probabilmente non proverà mai o forse solo se perderà qualche scommessa.
Io penso che seguirò P.
Tu mangi o mangeresti i kiwi con la pelle?
Per la palestra che ho usato durante il campo d’allenamento ho pagato un abbonamento di due settimane. Siccome ne frattempo è terminato, per l’ultimo allenamento avrei dovuto pagare un ingresso singolo. Arrivata alla palestra, ho pensato: “Faccio finta di niente ed entro, oppure faccio la persona educata e pago l’ingresso?”. Il mio spirito civico ha avuto la meglio e ho chiesto alla signora alla reception di poter pagare l’entrata singola per il pomeriggio. La signora mi ha guardato, mi ha domandato quando sarei tornata a casa e io le ho risposto che sarebbe stato il giorno seguente.
Mi ha risposto “Va bene cosí, entra pure”.
Credo che in generale essere onesti alla fine ripaghi sempre. Anche solo con un ingresso gratis in palestra.
Mi farebbe davvero piacere avere un tuo feedback, sapere cosa ne pensi e ricevere alcune critiche (possibilmente costruttive) su quello che hai letto finora.
Grazie per essere arrivato fino a qui! Ci sentiamo tra due settimane con la prima vera storia!